mercoledì 8 ottobre 2014

Per "Settimana del Buon Vivere" a pranzo alla Locanda Il Cardello, Casola Valsenio (RA)

Cosa possono fare dei bloggers internazionali dopo aver visitato la abbazia di San Giovanni Battista di Valsenio e il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (RA) se non concedersi un pranzo extra lusso?
 Organizzato dalla "Settimana del Buon Vivere" il blog tour al quale ho preso parte nella giornata di giovedì 2 ottobre ci ha portati alla Locanda Il Cardello, via Cardello 5, Casola Valsenio (RA). E' stato amore a prima vista. Ancora prima di entrare ci siamo fermati a fotografare il paesaggio: alberi di melograno, filari di viti, zucche su un tavolo all'aperto; un locale piccolo e discreto si è offerto a noi una volta varcata la soglia.
Ci stavano aspettando, eravamo piuttosto in ritardo sulla nostra tabella di marcia, per cui era tutto pronto per noi. Un menu ai sapori di autunno ci attendeva: tortino di zucca e zafferano con cuore caldo di formaggio di fossa, vellutata di patate con gnocchetti di patate viola e lamelle di tartufo bianco pregiato, filetto di mora romagnola ai funghi porcini, tortino di marroni e sciroppo dolce romagnolo al mosto cotto. I vini non erano da meno: Doronico Uve Famoso i.g.p. Cantina Bulzaga Brisighella e Crepe Uve sangiovese d.o.c. Cà di Sopra Brisighella.
Una fantastica esperienza sensoriale. Prodotti di stagione cucinati rielaborando antiche ricette tradizionali in una veste nuova, adattandole ai tempi per andare incontro ai palati contemporanei. Molto gradevole l'antipasto, con la zucca aromatizzata allo zafferano e la croccantezza della pancetta in scaglie a fare da contrasto. Apprezzabilissima la vellutata, con patate viola che mai avevo avuto il piacere di degustare prima. Il filetto di mora romagnola poi era davvero superlativo: pensate che io non amo  la carne di maiale abitualmente, ma cucinata così era tutta un'altra storia! E per finire il dolce, che mi ha riportato indietro nel tempo, a quando ancora erano in vita i miei nonni e c'era chi mi preparava leccornie come questa. Un tortino soffice nonostante fosse fatto di marroni pressati, una vera emozione.
Ma i nostri blogger non si possono fermare là dove si fermano i comuni mortali, per cui a fine pasto ci siamo allungati nelle cucine. E lì a fotografare i gesti lenti di chi preparava il savor, girando pazientemente con il mestolo in un grande pentolone sul fuoco acceso. Ma cosa è il savor? E' un antica marmellata, un derivato della saba. Viene preparata nel periodo immediatamente successivo alla vendemmia, e solitamente si conserva in contenitori di terracotta sigillati. Tra le altre cose ho scoperto poi che la locanda fa anche vendita di queste delizie conservate!
In cucina una signora faceva la sfoglia, e ricavava triangoli, farcendoli con un impasto composto di marroni e cioccolato, e sembrava allegra e soddisfatta come non mai. Tortelli ai marroni che bisognerà tornare ad assaggiare in un'altra occasione.......possiamo farceli mancare?
Per chi desidera alloggiare al piano superiore del ristorante vi sono alcune stanze, e direi che potrebbe essere un ottimo suggerimento per avere tempo a sufficienza e visitare  l'abbazia di San Giovanni Battista di Valsenio, il Giardino delle Erbe Officinali, ma anche, e noi non abbiamo potuto farlo,  il Museo del Cardello, la grotta di Monte Battaglia e il Parco della Vena del Gesso. Per le visite vi rimando a questo sito. Per approfondimenti sulla Locanda il Cardello invece leggete  qui. Buona visita, io so già che ci tornerò appena possibile, magari per staccare la spina e rigenerarmi a contatto con la natura..

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