lunedì 24 aprile 2017

In visita al Centro Studi Campaniani "Enrico Consolini" a Marradi (FI)

Chi ama il territorio in cui vive spesso rappresenta una risorsa importante per la sua valorizzazione: è questo il caso di Mirna Gentilini, splendida padrona di casa del Centro Studi Campaniani "Enrico Consolini" nell'antico borgo di Marradi, sull'Appennino tosco-romagnolo. Si tratta di un Centro Studi interamente dedicato alla figura di Dino Campana, illustre poeta del Novecento italiano. Sul canale You Tube di Living Ravenna ho caricato un video che rende conto della splendida accoglienza che abbiamo ricevuto in questa sede da Mirna Gentilini. Lo potete trovare qui.
Forse non tutti sanno che Dino Campana ebbe vita travagliata. Nacque a Marradi, paesino in provincia di Firenze, in Toscana, nel 1885. Nel 1913, a circa ventotto anni, consegnò un manoscritto ad Ardengo Soffici e a Giovanni Papini direttori entrambi della rivista “Lacerba”, manoscritto che purtroppo andò perduto, dimodoché nel 1914  il poeta iniziò a riscriverlo. Dino Campana aveva infatti ingenuamente consegnato a Soffici e a Papini l’unica copia esistente del testo. Il manoscritto fu ritrovato in una casa di Ardengo Soffici solo cinquant’anni dopo, nel 1971. Il poeta soffrì molto di questa perdita. 
Ebbe una storia d’amore con Rina Faccio, in arte Sibilla Aleramo, avvenuta tra il 1916 e il 1917, un anno prima di finire nel manicomio di Castel Pulci, la quale fu tumultuosa, impetuosa e violenta. Tra l'altro Sibilla Aleramo lo tradì anche con Giovanni Papini e Ardengo Soffici.
Nel 1914 uscì per Ravagli la prima edizione dei "Canti Orfici" nata sulle ceneri del precedente manoscritto, andato smarrito, dal titolo "Il più lungo giorno"Era un’edizione zeppa di errori e benché Dino tentasse di vendere personalmente le copie nei caffè e per strada, i risultati furono scadenti. Solo nel 1928 – quattro anni prima della morte dell’autore – la casa editrice Vallecchi fece uscire una seconda edizione. Non chiese alcun permesso a Campana, del resto ricoverato in manicomio e ritenuto ormai incapace di intendere e di volere. Anche questa edizione del ’28 risultò densa di refusi, storpiature, lacune. Nel 1941 uscirono altre edizioni dei Canti Orfici. Solo in seguito, soprattutto grazie a Montale e a Luzi, si procedette alla riabilitazione della figura di Dino Campana come poeta.
Ed oggi a pieno titolo Dino Campana rappresenta uno dei caratteri distintivi del borgo di Marradi, insieme ai pregiati  marroni, per i quali ogni anni si tiene la "Sagra del Marrone". Per ritrovare le atmosfere, le sensazioni, il colore, i suoni, gli ambienti descritti nei versi del poeta, il Centro Studi Campaniani propone un "percorso dei leggii", che si snoda nel centro storico, fino a raggiungere il paese di Campigno, tanto caro al poeta. 
Nei leggii sono riportate notizie, spiegazioni, foto e parte dei testi poetici che fanno riferimento ai ricordi, al paesaggio, agli elementi della natura, agli scenari urbani di cui Campana parla nei Canti Orfici.
Marradi, nonostante gli eventi bellici e le inevitabili modifiche del tempo, ha lo stesso sapore del passato, immutati sono rimasti infatti  i suoi emblemi: il castello, la cupola rossa con il leone, il fiume Lamone che “si snoda per la valle” e “trascorre le mura nere” del convento.
Il poeta di Marradi morì nel 1932, ricoverato in manicomio, ma la memoria di lui gli è sopravvissuta. Il Centro Studi Campaniani "Enrico Consolini" e il Museo per Dino Campana sono aperti il martedì e il venerdì dalle ore 17.00 alle 19.00 e, previo appuntamento, anche in altro orario e in altri giorni. Sono aperti inoltre nelle domeniche di ottobre e di dicembre dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Il Museo è visitabile anche nel mese di Luglio e Agosto il giovedì dalle 20.30 alle 23.30. Per ulteriori info vi rimando al sito. Per visite guidate e pacchetti turistici in località Marradi (FI) visitate il sitoPhoto credit: Franco Billi


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