mercoledì 22 marzo 2017

Ciclo pittorico firmato Gino Pellegrini in Piazzetta Guareschi a Conselice (RA)

Quanti di voi conoscono l'artista Gino Pellegrini? Sabato scorso, nell'ambito di una visita guidata dal titolo "L'Argine", sono arrivata a Conselice (RA), dove ho avuto il piacere di ammirare un ciclo pittorico realizzato dall'artista tra il 2004 e il 2006. 

"L'Argine" è un piccolo viaggio che attraversa e collega tre luoghi della memoria della Bassa Romagna, avendo quale filo conduttore la II Guerra Mondiale e la Linea Gotica: si tratta del museo Luigi Varoli a Cotignola (RA), del Monumento alla Stampa Clandestina e Libertà di Stampa di Conselice (RA) e del museo della Battaglia del Senio ad Alfonsine (RA). "L'Argine" è anche il titolo del fumetto di Marina Girardi e Rocco Lombardi che abbiamo avuto il piacere di sfogliare nel corso della nostra escursione, realizzato per spiegare ai più piccoli gli stessi contenuti, in forma più agile.   

La nostra escursione è stata molto piacevole. Giunti a Conselice, in Piazzetta Guareschi e dintorni, abbiamo ammirato un ciclo pittorico  realizzato dallo scenografo di fama internazionale Gino Pellegrini, commissionatogli dal Comune di Conselice negli anni 2004-2006 ed ispirato alla celebre pellicola cinematografica "Il ritorno di Don Camillo".  

Gino Pellegrini nel 2007 così lascia scritto su uno dei muri "Dopo l'alluvione e la memoria, i panni stesi al sole, le canne al vento, i grandi fiori, rappresentano il ritorno della vita". Per chi non se ne ricordasse, Gino Pellegrini ha lavorato per le scenografie di "2001 Odissea nello spazio" di Kubrick, "Gli Uccelli" di Hitchcock, "West Side Story", "Il pianeta delle scimmie", "L'ammutinamento del Bounty", "Tora, Tora, Tora", "Indovina chi viene a cena", "L'uomo che venne dal Cremlino", "Mary Poppins", "La spada nella roccia", "Un maggioolino tutto matto", solo per citarne alcuni.  

Il ciclo pittorico di Piazzetta Guareschi trae ispirazione dalla penna di Giovanni Guareschi, alla quale si devono due storici personaggi, resi celebri dalla cinematografia: Peppone e Don Camillo. E intorno ad essi si muovono altri personaggi: la pescivendola che vende ranocchi, i frequentatori di un'osteria che giocano a carte bevendo vino, il barcaiolo, la bella mora che vende frutta, ecc. Un piccolo universo umano immerso in una natura fatta di acque che lambiscono, si fanno attraversare,  fuoriescono e si ritirano, quasi a rappresentare l'inevitabilità dell'incontro tra la cultura dell'uomo e la cultura del territorio. Una sorta di auspicio da parte dell'artista, affinché si cerchi e si possa trovare un confronto tra le due parti. 

Si esce arricchiti dall'osservazione di questo territorio, reso "speciale" da un uomo che fu prima di tutto un grande sognatore, che non esitò ad occuparsi anche di "scenografie ambientali", come lui era solito chiamarle, atte a riqualificare l'ambiente quotidiano che ci circonda. Tra le altre, del medesimo artista, ci piace ricordare "L'albero sensoriale" per l'asilo d'infanzia a Lavezzola di Conselice (RA), datato 2008, "Piazzetta Betlemme" a San Giovanni in Persiceto (BO), datato 1998, "Murale dedicato al poeta romagnolo Olindo Guerrini" a Lavezzola di Conselice (RA), dato 2008, ecc. Gino Pellegrini è scomparso nel 2014, all'età di 73 anni.  

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