mercoledì 7 dicembre 2016

Benvenuti alla Locanda dell'Allegra Mutanda a Villanova di Bagnacavallo (RA)

Food enthusiasts? Where to go in Romagna? Oggi vi porto con me alla "Locanda dell'Allegra Mutanda" a Villanova di Bagnacavallo (RA). Già il nome vi dice un po' di ciò che la sala ristorante vi offre: un affresco della vita in Romagna, una sorta di set cinematografico allestito per riportar alla memoria le tradizioni contadine del primo Novecento.  

Ma procediamo con ordine. Il locale si trova all'interno dell'Ecomuseo delle Erbe Palustri, gestito in maniera splendida dalla locale Associazione delle Erbe Palustri. Attualmente in sala ristorante è esposta una collezione di mutandoni di tradizione contadina in uso nei primi decenni del Novecento; si tratta di una delle tante collezioni disponibili al museo, ma decisamente una di quelle che strappa un sorriso sincero. 

Basta guardare le facce di chi arriva nel locale per capire lo stupore di simile spettacolo. Eccone una per voi, scattata in occasione della mia visita in loco in compagnia dei partecipanti alla "Scuola del Territorio",  un percorso esperenziale tra le eccellenze di Romagna, organizzato dalla Planet Life Economy Foundation di cui, per la Delegazione Emilia Romagna, la Responsabile è Sara Cirone. 

Ad accoglierci per un brindisi iniziale gli splendidi vini del Consorzio Bagnacavallo, al quale afferiscono 20 piccoli produttori locali. Abbiamo degustato nel corso del nostro incontro conviviale vini quali il Burson etichetta rossa e blu, Rambela e Passito delle Tenuta Uccellina: si tratta di etichette molto apprezzate, pluripremiate in occasione di fiere internazionali, vere eccellenze del nostro territorio. Sensazioni piacevolissime per le nostre papille. Da provare. 

I piatti della tradizione vengono presentati in modo semplice, senza fronzoli. Ciò che conta non è la forma, ma la sostanza. Le pietanze sono preparate seguendo ricette casalinghe, realizzate in prima persona dai volontari della locale Associazione delle Erbe Palustri. Per pranzar e/o cenare in questo simpaticissimo locale infatti è obbligatoria la prenotazione, possibilmente di gruppo. Questa è la casa di elezione della delegazione Slow Food di Godo, per farvi un esempio dei più assidui frequentatori. Da mani esperte a palati esperti. perché tra pari ci si intende meglio! 

Noi ci siamo accomodati (e ci potete vedere prendere posizione in questo video, caricato sul profilo Instagram di Living Ravenna) e poi abbiamo apprezzato tutto, ma proprio tutto, dall'inizio alla fine. Il menù era stato concordato precedentemente: sono arrivati taglierini di salumi e formaggi con piadine calde, due primi (strozzasindaci e tagliatelle al ragù), dolci al cucchiaio (composte di frutta - melone e fichi caramellati - accompagnate da formaggi molli), crostata alle prugne, biscotti secchi con il passito. 

Una delle migliori esperienze culinarie degli ultimi mesi, ve lo assicuro, da replicare appena possibile. Come descrivere gli strozzasindaci? Un concerto di sapori, con la pasta fatta a mano che si sposa con il maiale e un tocco di gorgonzola sulla cima del piatto. Ma debbo dire che dopo aver assaggiato le composte mi sono sentita di chiedere se potevo acquistarle in loco, da tanto erano buone. Soprattutto quella di melone, che ho scoperto essere un prodotto tipico della zona di Bagnacavallo. 

Purtroppo la risposta è stata negativa: non fanno rivendita di prodotti tipici. L'unica soluzione è prenotare e godere di questa fantastica esperienza proprio sul posto. Il numero? Museo delle Erbe Palustri 054547122. Vi risponderà il museo, sì, avete capito bene. Sono le stesse persone che si occupano della tutela e conservazione delle collezioni museali a preparare i piatti della tradizione contadina, un magnifico esempio di senso di appartenenza al territorio, rispetto e conoscenza delle specificità ambientali, desiderio di tramandare antichi saperi di stampo artigianale. 

L'avventura ebbe inizio nel 1985, quando venne costituita  da Maria Rosa Bagnari e Luigi Barangani l'Associazione delle Erbe Palustri. Da allora sono stati fatti molti passi avanti. Ho conosciuto Maria Rosa e il marito, Valeriano Barangani e sono rimasta colpita dall'energia con la quale continuano ad operare. Per la visita al museo delle Erbe Palustri, nei giorni scorsi ho scritto un post, che vi invito a leggere qui. La Romagna continua a riservarmi piacevoli sorprese e sono felice di avere deciso di vivere qui. Buona esplorazione a tutti voi. 

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