martedì 10 maggio 2016

"Invasioni Digitali 2016": visita a San Carlino, Ravenna (RA)

Invasione compiuta! Sabato 7 maggio 2016 abbiamo pacificamente invaso gli antichi spazi di San Carlino, via Tombesi dall'Ova 6, Ravenna (RA), armati di smartphone, tablet e device tecnologici in genere, motivati dal desiderio di documentare e raccontare sul web la nostra visita. Il monumento, testimonianza del Settecento ravennate, è solitamente chiuso al pubblico. Ringrazio pubblicamente Bruno Pini, Vice-Presidente dell'Associazione Volontari Aclisti per l'Accoglienza Turistica, per aver ottenuto l'apertura straordinaria dall'Arcidiocesi di Ravenna-Cervia, la quale ha anche assicurato che d'ora in avanti il monumento resterà fruibile al pubblico ogni giovedì mattina dalle 10.00 alle 13.00. 

La costruzione di San Carlino risale al 1062 ma, per come appare oggi, è il frutto di una pressoché radicale opera di ricostruzione voluta dalla famiglia Dal Corno, che la affidò a Domenico Barbiani (1714-1777), architetto e decoratore, coadiuvato dallo stuccatore Giuliano Garavini. 

Il restauro fu terminato nel 1756: di qui la facciata settecentesca di ordine dorico con la porta fiancheggiata da due colonne di granito.  Anticamente la Chiesa di San Carlino era dedicata agli apostoli Simone e Giuda e ai martiri Fabiano e Sebastiano. Fu poi chiamata San Carlino perché nel 1583 vi fu fondata una confraternita di laici sotto il patrocinio di San Carlo Borromeo. 

Nel corso della nostra invasione abbiamo potuto osservare come alla base della volta siano dipinte le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza. La pala d'altare raffigura invece i santi Fabiano, Simone, Giuda e Sebastiano ed è opera di Giovanni Barbiani.  

Su un lato dell'edificio trova spazio la mappa di un fondo piangipanese della famiglia Dal Corno, di particolare rilievo per la ricostruzione degli avvenimenti da un punto di vista storico: la famiglia dovette infatti procedere alla sistemazione patrimoniale del Beneficio Ecclesiastico, oltre che alla ricostruzione vera e propria dell'edificio. 

Su un lato della chiesa troviamo il tabernacolo in marmo greco proveniente dall'antica Basilica Ursiana, la più antica di Ravenna. Bello fotografare i dettagli degli stucchi, frutto della maestria di Giuliano Garavini. I restauri più recenti, condotti nel periodo compreso tra il 1987 e il 2001, sono stati portati a compimento grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. 

L'altare marmoreo presenta dettagli interessanti, così come di pregio sono i marmi della pavimentazione, dove troviamo anche raffigurato lo stemma della famiglia Dal Corno. La volta è stata affrescata da Domenico Barbiani. 

A noi invasori questi preziosi dati informativi sono stati forniti da Alice Borelli, la quale si è pazientemente documentata per poterci fare da guida, utilizzando una piccola pubblicazione edita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, datata 2001. La medesima pubblicazione è oggi reperibile presso la Parrocchia di S. Agata Maggiore a Ravenna. L'evento è stato organizzato da Antonella Barozzi, blogger e Ambassador di Invasioni Digitali per la regione Emilia Romagna, in collaborazione con associazione Volontari Aclisti per l'Accoglienza Turistica, ACLI, Comune di Ravenna e community Instagram di @igers_ravenna e @ig_ravenna. Noi ci siamo parecchio divertiti organizzando e partecipando, ci auguriamo che la prossima volta sarete anche voi dei nostri. 

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